lunedì 12 maggio 2014

Parco Nazionale Los Glaciares nord (reg. Santa Cruz) - ARGENTINA



A Robert nostro amico scomparso tragicamente il 02 aprile 2014
Fitz Roy visto dalla laguna de los tres

Hola a todos,
eccoci a “El Chalten” la capitale argentina dei trekkers dove si trovano le mitiche montagne “Fitz Roy” e “Cerro Torre”; questo piccolo paesino abitato da circa  700 persone e’ nato solo nel 1985 e voluto dai politici argentini per la rivendicazione dei confini col Cile. Infatti il Cile e l’Argentina per molti anni hanno discusso per una linea di confine finale lungo la catena andina e solo da poco hanno definito il tutto. Siamo fuori stagione quindi pochi negozi aperti e tutto molto piu’ tranquillo, il clima e’ abbastanza fresco ma non c’e’ vento e riusciamo a fare tutti i nostri trekking previsti sempre accompagnati da buon tempo: che fortuna!

Cerro Fitz Roy mt. 3.405
Il “Cerro Chalten” come era chiamato dagli indigeni (significa montagna di fumo perche’ spesso avvolta nella nebbia) venne scalato per la prima volta nel 1952 dall’alpinista francese Lionel Terray accompagnato da Guido Magnone e dall’altrettanto grande alpinista Jacques Poincenot che mori annegato nel fiume “Las Vueltas”.  Montagna patagonica andina, come il Cerro Torre, di difficile ascesa per le condizioni climatiche spesso estreme.

Salendo verso il lago "de los tres"
Che fortuna aver visto il Fitz Roy con questa GRAN giornata



Cerro Torre mt. 3.102
Questa torre, che da ogni lato ha minimo 900mt di granito verticale, e’ conosciuta nel mondo intero per la prima salita, tanto discussa, del nostro alpinista italiano Cesare Maestri.
Nel 1959 la spedizione italo-austriaca formata da Cesare Maestri, Cesarino Fava (che rimane al campo base per supporto) e Toni Egger parte per la salita al Torre e durante la discesa quest’ultimo muore travolto da una valanga portando via con se la macchina fotografica unica prova del successo. Maestri racconta di aver raggiunto la cima  il 31 gennaio ma in seguito le contraddizioni sulla descrizione della salita, la mancanza di prove fotografiche e di tracce sulla parte alta della parete danno vita a seri dubbi della veridicita’ dell’ascensione ed e’ motivo di discussione tra chi ci crede e non.
Maestri ritorna al Torre nel 1970 (mosso dai dubbi sulla salita del 1959 ed a seguito dell’affermazione di Mauri alla stampa di ritorno da un ennesimo tentativo fallito dicendo “torno dall’inviolato Cerro Torre” mettendo in discussione la salita del ‘59) salendo per una nuova via, portando con se un martello compressore di circa 200kg per attrezzare la parete, giungera’ fino al termine della parete rocciosa senza salire il fungo di ghiaccio terminale della montagna (secondo Maestri il ghiaccio non faceva parte della montagna) – anche in questo caso ci furono polemiche. Ad oggi il compressore rimane appeso sulla parte alta della via mentre i chiodi a pressione sono stati tolti da 2 alpinisti americani solo 2 anni fa dando vita, a loro volta, ad un’accesa discussione in paese perche’ secondo alcuni non si doveva toccare nulla perche’ parte della storia, invece secondo altri andrebbe portato via anche il compressore. Noi venuti a conoscenza della vicenda abbiamo  chiesto ai guardiaparco di poter vedere i chiodi a pressione ed in cambio di un pacchetto di buoni spaghetti integrali italiani  hanno esaudito il nostro desiderio.
Prima ascensione indiscussa al Cerro Torre il 13 gennaio 1974 dai nostri ragni di Lecco: raggiunsero la vetta Daniele Chiappa, Mario Conti, Casimiro Ferrari e Pino Negri.
Abbiamo fatto il bel trekking che raggiunge la laguna Torre con gran vista sul Cerro Torre

Vista del Torre e del Fitz Roy dal mirador


Loma del pliegue tumbato  mt. 1.490
Non ancora soddisfatti di quanto visto abbiamo fatto l’ultimo trekking su questa sella con vista a 360gradi e gran sole, grazie "El Chalten" 

abbiamo anche pestato un bel po' di neve, ma siamo felici!

ed in ultimo festeggiamo con una buona birra rossa locale dal nostro amico Juan alla cafeteria "El Mirador", da notare la ns foto sul desktop del pc,  prima di riprendere il nostro viaggio verso il lago San Martin. Hasta luego.



 





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