martedì 20 maggio 2014

Estancias Cancha Rayada, La Josefina e El Condor (reg. Santa Cruz) - ARGENTINA


Insenatura del lago San Martin

Hola Amigos,
lasciamo la bella cittadina di “El Chalten” per portarci al lago “San Martin” tra le montagne andine sul confine col Cile e fin da subito siamo affascinati dal paesaggio  e non sappiamo ancora i bei giorni che ci aspettano nelle tre estancias a contatto con i gauchos. Il lago e’ sia in territorio argentino che cileno e dalla parte argentina si chiama “San Martin” mentre dalla parte cilena e’ chiamato “O’ Higgins”, una vera perla per i suoi diversi colori stupendi e da noi denominato “il ragno” perche’ ha 9 insenature somiglianti a lunghe zampe.
Arrivati al lago la pista si divide in due: a nord ed a sud del bacino, decidiamo di iniziare da nord seguendo la pista 31 che scopriamo terminare nella estancia “Cancha Rayada”.


Estancia Cancha Rayada (ex La Hevia) di 22.000ettari
Infatti non sappiamo bene dove finisce la pista perche’ purtroppo le cartine stradali sono praticamente tutte sbagliate e quindi inaffidabili, fortunatamente si alternano negli errori; percorriamo km e km tra le affascinanti montagne con strane formazioni rocciose e gran colori del sole verso il tramonto
e dopo un guado con 4x4 raggiungiamo la estancia in riva al lago blu accolti dal gaucho.. un po’ stupito nel vederci. Si chiama Sebastian e ci invita in casa a bere il mate spiegandoci che e’ nuovo del posto perche’ c’e’ appena stato un cambio di proprieta’ della fattoria che in precedenza purtroppo e’ stata molto trascurata; si riparte quindi da capo come se fosse nuova, con l’aggiunta che si deve radunare tutto il bestiame diventato oramai selvaggio.
Con lui ci sono Marco e Cesar due gauchos cileni, venuti temporaneamente dal Cile con un viaggio di 5 giorni a cavallo tra le montagne, per aiutarlo e ci raccontano cosa fanno durante la giornata: a cavallo e con parecchi cani spaziano nella proprieta’ a cercare i cavalli ed i bovini selvaggi, li catturano col lazo tagliano le corna ai bovini (perche’ non facciano male ai cani ed all’uomo)  e castrano a vivo i tori ed i cavalli per controllarne le nascite e renderli piu’ docili. Immaginate il ns disappunto per quest’ultima pratica dolorosa per l’animale, ma qua fanno tutti cosi; li vedremo all’opera e vi assicuriamo che la cattura anche di un solo animale richiede parecchie ore  di inseguimento e molta abilita’.

Toyota tra i colori.
Lago San Martin con la bella casa del proprietario dell'estancia.
Peninsula "Chacabuco"
Sulla pista per la estancia "Cancha Rayada"
In serata arriva  Hernan un ragazzo che l’indomani partira’ da qua per andare a piedi alla estancia “La Josefina”, raggiungibile solo a piedi o con la barca, portando con se 4 galline, 1 gallo, 1 gatto e 2 cani: anche per lui inizia la nuova avventura lavorativa alla fattoria e su nostra domanda:”in quante ore la si raggiunge a piedi?” risponde “non l’ho mai fatta ma penso 3 ore”.

Estancia La Josefina di 20.000ettari
Decidiamo di accompagnarlo e l’indomani mattina viene diviso il carico degli animali: Loris porta 3 galline, io il gallo e qualche kg di carne ed Hernand  1 gallina ed il gatto; pensiamo sia una fortuna che i 2 cani camminino da soli (falso perche’ ci caricheremo anche il cucciolo nei guadi e passaggi piu’ impegnativi).  
Cesar conoscitore della zona ci spiega la strada da fare e per sicurezza Sebastian ci accompagna fino al passo da dove si vede il torrente Caracole che dovremo attraversare (caspita ci andava anche il guado!).

L’avventura inizia verso le 10 e dopo circa un ora di cammino arriviamo al torrente dove scopriamo che i guadi da passare sono bensi 3, all’ombra e con acqua super gelata; eccoci cosi a guadare con tutta la fattoria al seguito.
Ogni tanto una piccola pausa per riposare ed ammirare il bel lago San Martin
Dopo sei ore ed un quarto di cammino (meno male che erano 3?) arriviamo finalmente nella meravigliosa estancia in riva al lago dove ci aspetta Daniel, compagno di lavoro di Hernan, che felice di vederci ci prepara asado di carne con pane fatto in casa.

Ovviamente per noi ritornare indietro e’ troppo tardi quindi dormiamo qua, purtroppo senza sacchi a pelo, e la notte sara’ lunga e molto ma molto fresca.
Il lago San Martin visto dall'estancia
ed i preziosi alberi che la proteggono dal vento.

Il giorno successivo al ritorno raccogliamo i frutti della rosa canina che Hernand dice essere buoni per la marmellata e di rientro alla “Cancha Rayada” su direzione di Marco Loris fa la composta.
Estancia El Condor di 40.000ettari
Lasciati i nostri nuovi amici con la promessa di rivederci ci portiamo a sud del lago fino a raggiungere questa estancia che a differenza della altre due e’ turistica; siamo in bassa stagione e quindi e’ chiusa al turismo ora abitata solo da Sergio ed il suo cane Corbata che ci accoglie molto bene invitandoci subito da lui e dandoci notizie interessanti della zona, flora e fauna: gli diremo che per noi e’ come un “libro aperto”.  L’estancia ha diversi sentieri da percorrere a piedi o a cavallo per i clienti e ci spiega di aver avuto l’ordine di non far entrare estranei .. ma per noi fa’ un’eccezione e ci da’ informazioni sulle varie mete da raggiungere; noi per contraccambiare, visto che adora la nostra cucina, cucineremo ogni sera a cena piatti italiani da fargli leccare i baffi! Da notare sulla foto che qua si inizia finalmente a riciclare.

Trekking alla laguna Corazon
Camminata di circa 3 ore per raggiungere questa bella laguna che ha la particolarita’ di essere incastonata tra montagne colorate perche’ ricche di minerali

Sembrano montagne pitturate

In mezzo alle montagne colorate

Trekking alla casa colonica Puesto la Nana
Quando avevo letto la storia di questa casa colonica ero rimasta affascinata e ci tenevo proprio a visitarla, ed ora eccoci qua; la storia racconta del temerario inglese Jimmy Radburn che fu mandato in Sudamerica dai genitori perche’ troppo irruento, fin da subito si rivelo’ pero’ essere un gaucho brillante fino ad avere i cavalli piu’ belli della zona. Un giorno rapi’ Juana (col suo consenso) la figlia indigena del capo villaggio dei Tehuelches e fuggi’ venendo a vivere in questo piccolo paradiso, raggiungibile solo a piedi o via lago, con la sua nuova compagna dove nacquero nove figli. Qua e' dove vissero Jimmy e Juana.

La casa costruita di fango e paglia oggi e’ in rovina ma per fortuna e’ in progetto la sua restaurazione, il tetto e’ in parte caduto ma si possono visitare ancora gli interni davvero interessanti.

Ultimi giorni di autunno
Lago San Martin con la penisola martello
Trekking alla condorera
Questo trekking e’ in parte nel bosco, ora spoglio per la stagione, con belle vedute sul lago San Martin e nella zona ci sono parecchie pareti rocciose dove nidificano i condor.

Panorama dall'alto della condorera 1
Il nostro viaggio prosegue a nord alla ricerca di un clima piu’ mite, infatti facciamo sempre piu’ fatica a lasciare le stufe calde delle estancias; con rammarico dobbiamo saltare il selvaggio parco nazionale “Perito Moreno” su confine col Cile perche’ chiuso per il periodo invernale, ma ci ritorneremo.

 

2 commenti:

  1. Complimenti per continuare a condividere le immagini di questi meravigliosi posti, molto suggestive anche le descrizioni. Il nostro viaggio è appena iniziato, ora siamo in Grecia a Meteora, posto molto particolare e ricco di storia...un abbraccio Roberta

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  2. Posso solo dire stupendo....��������

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