piazza San Martin |
Tribunale |
Hola Amigos,
dopo un po’ di
relax alle belle terme di Fiambala’ arriviamo nella città di Cordoba, seconda
solo a Buenos Aires per abitanti che qua sono più di 1.400.000; un mix di antico
e moderno abitato da migliaia di studenti universitari che arrivano qua da
tutto il Sud America per studiare nelle numerose Università. E scopriamo anche
che qua quasi tutti sono figli di emigranti italiani in particolare della zona
del Piemonte e questo ci fa proprio piacere: parecchi negozi con insegne
italiane, librerie con libri in italiano e parecchi argentini con doppia
nazionalità che frequentano corsi di lingua italiana.
con Anamaria |
Come ben sapete per
noi stazionare nelle città e’ sempre un rischio per il discorso ladri, ma qua
abbiamo avuto la fortuna di incontrare la Sig.ra Anamaria (di origini
piemontesi) che ci ha gentilmente offerto il suo prato (vicinissimo al centro)
per lasciare la nostra Toyota al sicuro: grazie davvero Anamaria per la tua
gentilezza e simpatia!
Per noi orsi di
montagna le visite nelle città sono sempre abbastanza veloci, preferiamo
proprio la tranquillità e la naturalezza e quindi dedichiamo solo 2 giorni a
questa bella cittadina; i siti da visitare si concentrano quasi tutti nel centro
storico che si gira tranquillamente a piedi tra le vie pedonali della città.
Il Museo della memoria
Creato per non
dimenticare le atrocità fatte durante il periodo della dittatura argentina tra
gli anni 1974 e gli anni 1983: scomparvero piu’ di 30.000 persone che
semplicemente lottavano per i proprio ideali politici, sindacali e culturali.
Nel fabbricato dove e’ ospitato il museo c’era la divisione di Polizia chiamata
“D2” creata appositamente per perseguire e reprimere queste persone ed i metodi
di certo non erano gentili: camere di torture ed esecuzioni con occultamento
del cadavere. Gran parte dei responsabili purtroppo ancora oggi e’ in libertà perché
non e’ stato trovato quasi nulla di scritto ed i nomi non si conoscono: di
fronte ai prigionieri bendati si chiamavano con soprannomi o in codice e quindi
e’ difficile poter identificare per certo la persona, si conoscono solo i nomi
dei comandanti perché ufficialmente implicati nella storia ma nulla di più.
Ancora oggi si continua a raccogliere testimonianze per ricostruire la storia
di chi e’ scomparso o chi e’ stato ucciso perché non si vuole dimenticare ma la
strada da percorrere sembra essere ancora tanto lunga e tutta in salita.
Ci sono parecchie
chiese con interni decorati molto belli.
Il particolare palazzo
del Governo.
Moderno ed antico.
E ora si va al Alta
Gracia a vedere il museo del “Che Guevara”.
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