Hola Amigos,
dal nord ovest
argentino ricco di giacimenti minerari ma difficili da raggiungere perche’ tra le impervie montagne andine, siamo a Chilecito piccola cittadina dove
siamo rimasti alcuni giorni per ammirare le bellezze naturali presenti nei
dintorni ma soprattutto per visitare la funivia costruita agli inizi del 1900 per
uso estrattivo, ora in disuso, considerata da sempre una grande e straordinaria opera di ingegneria.
Nel 1903 si iniziano i lavori della sua costruzione, da parte di una ditta
tedesca che vince l’appalto, per collegare Chilecito (alt. 1.080mt) con la
miniera di oro, argento e rame de la”Mejicana” (chiamata cosi perche’ i primi
esploratori furono messicani) situata a quota 4.603mt di altitudine tramite una
linea per il trasporto del minerale, lunga ben 35km tra le montagne della
“Sierra de la Famatina”. Vista la complessita’ dell’opera prima dell’inizio dei
lavori vengono fatti diversi e attenti sopralluoghi tra le montagne da parte di
parecchi ingegneri tedeschi per decidere la tipologia di trasporto da
utilizzare ed il tracciato preciso dove far passare la linea; non c’e’ la
tecnologia di oggi e quindi anche un piccolo errore puo’ essere fatale. Quasi tutto
il materiale, in ferro, viene costruito
in Germania e trasportato via nave in Argentina, ogni pezzo pesa massimo 150kg
per poter essere poi trasportato in altura dai muli ed assemblato in loco.
Alcuni dati della
grande opera eseguita:
-
opera iniziata nel 1903 e
terminata nel 1905, sotto lo schema del percorso;
-
la funivia funziona a vapore
prodotto dalle caldaie a legna di ogni singola stazione;
- si impiegano circa 1.600 persone
provenienti da diverse parti del mondo - piccola curiosita’: gli italiani sono
i piu’ ricercati perche’ considerati piu’ forti e resistenti in alta quota - in questa foto uomini trasportano il pesante cavo di acciaio;
-
per il trasporto del materiale
vengono utilizzati circa 1.000 muli, mentre per il trasporto dei viveri circa
90 asini, quest'ultimi sono considerati meno resistenti in altura;
-
lunghezza della linea 35km con 9 stazioni di cui una iniziale, sette
intermedie ed una finale;
-
per il sostegno del cavo vengono
posizionate 262 torri la cui altezza varia da un minimo di 1mt ad un massimo di
55mt;
-
per ovviare l’ostacolo di un picco
elevato viene scavato manualmente un tunnel di 159mt;
-
impiegati mt 140.000 di cavo in
acciaio e uniti tra loro col piombo;
-
utilizzati 650 vagoni per il
trasporto del minerale ognuno vuoto del peso di circa 250kg;
-
per l’assemblaggio della struttura
vengono utilizzate circa 10milioni di rivetti;
-
trasporto massimo giornaliero di
materiale: 400 tonnellate e durata del percorso totale di sola andata circa 4h;
-
la stazione n. 7 e’ considerata la
piu’ fredda e la piu’ pericolosa per i suoi precipizi: viene battezzata “il
pozzo delle anime” per le numerose cadute mortali nel vuoto di uomini ed
animali;
-
viene costruita la prima linea
telefonica del paese.
L’estrazione del
minerale la fa una societa’ inglese che lo lavora a Chilecito, lo trasporta su
rotaia fino alle citta’ di Rosario e Buenos Aires ed imbarca i lingotti sulle
navi per l’Inghilterra.
La miniera viene
ufficialmente chiusa nel 1926 perche’ ritenuta non piu’ redditizia ed oggi gli
abitanti locali stanno lottando perche’ c’e’ chi pensa di riprendere
l’estrazione del minerale con l’impiego del cianuro.
Attualmente solo 3
stazioni sono visitabili in auto, le restanti sono solo accessibili a piedi e
noi ne abbiamo visitate alcune a piedi ed alcune in auto; in questa foto siamo alla stazione n. 2.
L’ultima stazione
della funivia, la n. 9, e’ visitabile
anche in auto dalla cittadina di Famatina,
con una impegnativa pista di circa 50km, solo 4x4, che sale fino a circa 4.500mt (ultimo
tratto di 15km percorso in circa 1,5ore con il passaggio di 47 guadi sola
andata) e noi siamo andati a curiosare riuscendo cosi a vedere a piedi, con
auto o con il cannocchiale, tutte e 9 le stazioni. In questa foto si vede la linea che arriva alla penultima stazione n. 8 a quota circa 4.400mt.
Loris e la Toyota, in lontananza sotto la cascata di ghiaccio, nei colori a quota circa 4.500mt, la mitica Toya con motore aspirato ha fumacchiato bianco ma se l'e' cavata proprio bene.
Montagne colorate.
E ancora colori in alta quota.
Lungo la pista salendo verso la miniera si
incontrano le montagne colorate chiamate
il presepe
e piu’ avanti il
coloratissimo canyon “del ocre” che abbiamo visto dall’alto da ambo i lati
poi siamo scesi dentro al canyon dove scorre il "rio amarillo" che significa fiume giallo
particolare del canyon.
Stupendamente interessante. L'ingegno umano anche con poca tecnologia qui si rivela straordinario. Molto bello ps. povero Toyo,attenti a non fargli sputare l'anima,vi deve riportare a casa, un giorno…..
RispondiElimina... esperienza semplicemente magnifica.... !!! foto stupende come sempre !!! una salutone !
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