Hola Amigos,
abbiamo lasciato la
bella Argentina per entrare in Cile qualche giorno per il rinnovo del visto
argentino, una gran sorpresa trovare nel
territorio cileno una vegetazione cosi verde e rigogliosa: la foresta pluviale.
Effettivamente da parecchio tempo i nostri occhi si erano abituati ai paesaggi
aridi vulcanici e proprio non ce lo aspettavamo tutto questo verde, la foresta
pluviale e’ molto fitta e se senza sentieri e’ impenetrabile; in questa zona
piove parecchio e l’umidita’ e’ altissima (oggi 93%), ci sono torrenti di acqua
trasparente ovunque, il clima e’ freddo
(circa 0gradi) e le piste in parecchi tratti sono gelate per tutto il giorno
perche’ in ombra. In questa zona c’e’ l’impetuoso fiume “Futaleufu” che dicono
essere tra i piu’ belli al mondo per la pratica del rafting e kayak, effettivamente
l’ acqua e’ cristallina e scende furiosa a valle. Siamo stati nel paesino di
“Chaiten” che nel 2008 e’ stato sommerso dalle ceneri a seguito eruzione
dell’omonimo vulcano che ha provocato gravi danni sia alle case che alle
infrastrutture ed ha sterminato circa 20.000 animali tra bovini, ovini, cani,
gatti ed uccelli; per fortuna non ci sono state vittime perche’ l’evacuazione degli abitanti e’ stata
tempestiva ed ora la vita riprende piano piano. Il giorno successivo invece ci
siamo riscaldati le ossa alle terme del “El Amarillo” con acqua calda di circa 40gradi,
queste piccole terme sono incastonate in una stretta valle verdissima vicino ad
un torrente e l’ambiente e’ molto
semplice e familiare, in inverno quindi da non perdere!
Questa parte del
Cile verticalmente e’ molto stretta e quando si entra dal confine argentino ci
si trova subito immersi tra le montagne andine per poi raggiungere con pochi km
l’Oceano Pacifico.
Le montagne andine
sono note per essere “appuntite”, questa punta e’ chiamata delle “3 monache”
Il vulcano
“Chaiten” (mt. 962) ancora attivo, per fortuna a detta degli abitanti che si
preoccupano quando non fuma piu’
Il vulcano
Michinmahuida (mt. 2.404) visto dal
parco nazionale Pumalin
Ora come previsto
si ritorna in Argentina sulla costa Atlantica alla ricerca delle balene.