sabato 4 ottobre 2014

Arrivederci Sudamerica!



Hasta luego a todos nuestros amigos conocidos durante nuestro viaje en Suramerica, ahora vamos a volver en Italia por seis meses a trabajar y vamos a regresar en Suramerica en mayo 2015. Hasta pronto y gracias a todos!!

Hola Amigos,
termina qua la prima parte del nostro GRANDE viaggio Patagonia-Alaska assieme alla nostra mitica Toyota, che per qualche mese lasceremo parcheggiata a Montevideo per un meritato riposo;
per noi invece rientro in Italia in aereo per lavoro ma solo per il periodo invernale perché a maggio 2015 la nostra avventura ripartirà da Montevideo.
Arrivederci a tutti.
rientro in aereo a Milano - foto scattata dalla nostra nuova amica Andrea vicina di poltrona sull'aereo.

giovedì 2 ottobre 2014

Foto curiose mese di SETTEMBRE 2014



Questa bella pianta della famiglia dei cactus e quindi MOLTO pungente si chiama "la sedia della suocera", sembra che anche qua le suocere debbano soffrire!!















Sia in Argentina che in Uruguay quando si desidera vendere la propria auto la si posteggia in qualsiasi posto mettendo sul tetto una bottiglia di plastica qualsiasi con dell'acqua dentro.. originale vero?









Non piace proprio agli stranieri che in Sudamerica devono pagare di piu'... ma TANTO di piu'.. le entrate nei parchi, musei, etc., qua siamo nel Parco Nazionale El Palmar e se un argentino paga 35 pesos uno straniero deve pagarne bensi 80, pensano che a noi gli euro ci caschino dal cielo?

sabato 27 settembre 2014

Parco Nazionale El Palmar (reg. Entre Rios) – ARGENTINA



Hola Amigos,
la vizcacha
dagli 8.200 ettari del  Parco Nazionale El Palmar, nato nel 1966 per conservare gli ultimi boschi di palmeti del Yatay che nel XIX secolo ricoprivano la provincia argentina di Entre Rios, l’Uruguay ed il Brasile meridionale, ma che si ridussero drasticamente con l’intensificazione dell’agricoltura e dell’allevamento. Siamo rimasti due giorni in questo piccolo verde paradiso abitato da molti animali e da parecchi uccellotti tanto colorati, abbiamo ritrovato i simpatici capibara e visto per la prima volta la vizcacha, un parente del capibara ma col musetto rigato. All’interno del parco ci sono dei sentieri autoguidati che conducono nei palmeti fino alla riva del fiume Uruguay che anche qua con le grandi piogge esonda.
In Sudamerica e’ iniziata la primavera.
Lucertola gigante.
Il parco si spinge fino al rio Uruguay che divide l’Argentina dall’Uruguay.
I suoli argillosi e le scarse pendenze permettono che le acque sotterranee e pluviali si accumulino formando delle piccole lagune temporanee.
I palmeti Yatay possono raggiungere un’altezza di 18mt.ed un diametro del tronco di 40cm.
Ed ora tappa a Concordia per una giornata alle terme e poi ritorno a Montevideo in Uruguay.

venerdì 26 settembre 2014

Concordia (reg. Entre Rios) – ARGENTINA


piazza Italia

Hola Amigos,
dopo la bella accoglienza di Viale eccoci nella tranquilla cittadina di Concordia che giace sulle sponde del Rio Uruguay questo grande fiume che regolarmente esonda dal suo letto dopo le grandi piogge del Brasile. Siamo ospiti della famiglia Duran, figli di discendenti piemontesi, conosciuta lo scorso anno alle cascate del Mocona’;  lei Graciela avvocato in pensione e lui Daniel ingegnere in pensione, ma che lavora ancora come docente universitario, ci accolgono come dei figli. A cena Daniel prepara un succulento asado e dopo qualche bicchiere di buon vino locale si canta “Quel mazzolin di fiori” e “Sul cappello”, che oltretutto loro conoscono meglio di noi, fino alle 4 del mattino!; dopo due bei giorni in loro compagnia ci salutiamo dandoci appuntamento al prossimo anno.
Daniel y Graciela muchas gracias para todo!
Ed ora si va al Parco Nazionale El Palmar.

martedì 23 settembre 2014

Viale (reg. Entre Rios) – ARGENTINA


consegna della bandiera di Viale da parte della Municipalita'

Hola Amigos,
dalla tranquilla cittadina di Viale che doveva essere solo una sosta per la notte in una giornata di guida ed invece siamo rimasti 2 notti… siamo arrivati col buio stazionando nella piazzetta vicino alla scuola pensando al mattino seguente di ripartire abbastanza presto; dopo qualche minuto e’ arrivata una ragazza di nome “Maria de los Milagros” gentilissima dandoci indicazioni su come muoverci ed il giorno dopo mentre facevamo colazione e’ arrivato un funzionario del Comune per intervistarci e farci delle foto, e piu’ tardi e’ ritornato con l’Assessore alla Cultura  per donarci la bandiera della città.
Ma non e’ finita qua, ripresa la nostra colazione e’ arrivato il parroco Don Sergio per conoscerci ed invitarci a visitare la bella chiesa di Santa Ana: chiamata cosi perché gli emigranti italiani che arrivarono qua i primi anni del 1.900 portarono dalla provincia di Cuneo la statua di Sant’Anna dando poi il nome alla chiesa.
passaporto del nonno data 1873
Finiamo colazione (oggi una lunga ma piacevole colazione!) per poi partire ma nel bar della stazione Shell, dove andiamo per una connessione wifi, conosciamo la grande famiglia Gieco proveniente da Carignano, in provincia di Torino, che ci racconta la storia della famiglia mostrandoci anche i documenti originali del viaggio dall’Italia in Argentina dei bisnonni; una storia interessante che ci coinvolge e ci fa decidere di restare qua un’altra notte.
C’e’ perfino la piscina dove ci tuffiamo volentieri per rinfrescarci e visitiamo a piedi la città piacevole per le tante aree verdi. Appuntamento qua l’anno prossimo dove consegneremo alla Municipalità la nostra bandiera e dove ci aspetta un invito per una succulenta bagna cauda.
Un grazie davvero grande ai cittadini di Viale per la loro calorosa accoglienza!
L’incontro con Don Sergio (a sinistra) davanti alla chiesa di Santa Ana.
La chiesa di Santa Ana.
Il monumento dedicato al Generale Jose de San Martin che lottò per  l’indipendenza dell’Argentina.
Parte della grande famiglia Gieco.
Il link dove hanno pubblicato un articolo dedicato a  noi:
Prossima tappa alla città di Concordia dove ci aspetta la famiglia Duran, anche loro figli di emigranti piemontesi, conosciuti lo scorso anno alle cascate di Mocona’ nel nord est dell’Argentina

lunedì 22 settembre 2014

Incontro a Cordoba coi MASIERO (reg. Cordoba) – ARGENTINA


Incontro tra MASIERO italiani ed argentini.

Hola Amigos,
siamo ritornati nella città di Cordoba dove ci siamo incontrati con figli di emigranti italiani di cognome MASIERO (come Loris) che provengono da Arre un paese in provincia di Padova. Nel centro Argentina abbiamo incontrato una Signora, anche lei figlia di emigranti italiani, che quando ha  sentito il cognome Masiero ci ha detto essercene sia in Cordoba che in Mendoza, e’ partita cosi la nostra ricerca su internet che ha dato buoni frutti; ci siamo messi in contatto via mail con il primo nominativo della lista Gaston Masiero che ci ha ospitato oggi nella sua casa organizzando un buon asado assieme a familiari e parenti.
Nelson Masiero il cuoco dell’asado e le prelibate cibarie.
Tavolata in famiglia.
Grazie Gaston per la bella accoglienza  ed appuntamento all’anno prossimo nella cittadina di San Carlos Minas dove vivono altri Masiero.

domenica 21 settembre 2014

Alta Gracia (Cordoba) – ARGENTINA



Hola Amigos,
oggi qua primo giorno di primavera con una bella e calda giornata di sole e lasciata la bella città di Cordoba eccoci ad Alta Gracia, tappa obbligata per la visita della casa museo dove abitò Ernesto Che Guevara negli anni 30/40, la famiglia lascio’ Buenos Aires per stabilirsi qua, zona rinomata per il clima secco puro e tonificante, per curare la malattia dei bronchi dalla nascita di Ernesto che ben presto si trasformò in asma. In questa cittadina Ernesto fece amicizia con molte persone che lo accompagneranno durante la sua vita in avventure indimenticabili.
Ernestito da piccolo.
La mitica moto che affrontò il viaggio in Sud America assieme ad Alberto Granado da cui e’ tratto il film “Diario di una motocicletta”.
La bicicletta a motore a pedali usata per uno dei suoi viaggi in Sud America percorrendo piu' di 4.000km.

Le ceneri del caro amico Alberto Granado.
La sua famiglia.
Il Che.
Nel 2006 questa casa museo e’ stata visitata da Fidel Castro e Hugo Chavez.
Il 9 di ottobre 1967 alle ore 13.30 Ernesto viene ucciso dall’ufficiale Mario Teran su ordine del presidente boliviano Rene’ Barrientos, il suo corpo viene trovato 30 anni dopo in una fossa comune in Valle Grande (Bolivia); i suoi resti riposano oggi a Santa Clara a Cuba.

giovedì 18 settembre 2014

Citta’ di Cordoba (reg. Cordoba) – ARGENTINA


piazza San Martin
Tribunale

Hola Amigos,
dopo un po’ di relax alle belle terme di Fiambala’ arriviamo nella città di Cordoba, seconda solo a Buenos Aires per abitanti che qua sono più di 1.400.000; un mix di antico e moderno abitato da migliaia di studenti universitari che arrivano qua da tutto il Sud America per studiare nelle numerose Università. E scopriamo anche che qua quasi tutti sono figli di emigranti italiani in particolare della zona del Piemonte e questo ci fa proprio piacere: parecchi negozi con insegne italiane, librerie con libri in italiano e parecchi argentini con doppia nazionalità che frequentano corsi di lingua italiana.
con Anamaria
Come ben sapete per noi stazionare nelle città e’ sempre un rischio per il discorso ladri, ma qua abbiamo avuto la fortuna di incontrare la Sig.ra Anamaria (di origini piemontesi) che ci ha gentilmente offerto il suo prato (vicinissimo al centro) per lasciare la nostra Toyota al sicuro: grazie davvero Anamaria per la tua gentilezza e simpatia!
Per noi orsi di montagna le visite nelle città sono sempre abbastanza veloci, preferiamo proprio la tranquillità e la naturalezza e quindi dedichiamo solo 2 giorni a questa bella cittadina; i siti da visitare si concentrano quasi tutti nel centro storico che si gira tranquillamente a piedi  tra le vie pedonali della città.
Il Museo della memoria 
Creato per non dimenticare le atrocità fatte durante il periodo della dittatura argentina tra gli anni 1974 e gli anni 1983: scomparvero piu’ di 30.000 persone che semplicemente lottavano per i proprio ideali politici, sindacali e culturali.
Nel fabbricato dove e’ ospitato il museo c’era la divisione di Polizia chiamata “D2” creata appositamente per perseguire e reprimere queste persone ed i metodi di certo non erano gentili: camere di torture ed esecuzioni con occultamento del cadavere. Gran parte dei responsabili purtroppo ancora oggi e’ in libertà perché non e’ stato trovato quasi nulla di scritto ed i nomi non si conoscono: di fronte ai prigionieri bendati si chiamavano con soprannomi o in codice e quindi e’ difficile poter identificare per certo la persona, si conoscono solo i nomi dei comandanti perché ufficialmente implicati nella storia ma nulla di più. Ancora oggi si continua a raccogliere testimonianze per ricostruire la storia di chi e’ scomparso o chi e’ stato ucciso perché non si vuole dimenticare ma la strada da percorrere sembra essere ancora tanto lunga e tutta in salita.
Ci sono parecchie chiese con interni decorati  molto belli.
Il particolare palazzo del Governo.
Moderno ed antico.
E ora si va al Alta Gracia a vedere il museo del “Che Guevara”.

martedì 9 settembre 2014

Salita invernale di Loris e Nico al Cerro Inca Huasi 6.638mt. (reg. Catamarca) – ARGENTINA


Cerro Inca Huasi mt. 6.638

Hola Amigos,
questa bella avventura inizia a “las tres piedras” un piccolo alpeggio sperso tra le montagne a circa 3.200mt dove andiamo per trascorrere alcuni giorni a camminare … pensando di essere soli al mondo; invece di notte sentiamo delle voci e conosciamo cosi  Cristina e Nico
Cristina e Nico
al rientro da una camminata di acclimatamento (hanno piazzato la tenda all’interno dell’alpeggio quindi non visibile dall’esterno). Lei di Pamplona – Spagna -  e lui di Buenos Aires ma ora trasferitosi in Spagna per amore, sono qua alcuni giorni per acclimatarsi per la salita al vulcano Inca Huasi (casa dell’Inca) e come si dice a pelle facciamo subito amicizia. L’indomani invito a cena nella nostra casina e giorno successivo con Loris acclimatamento alla punta Baya di mt. 5.205, una salita di circa 2.000mt di dislivello. Alla sera, davanti ad un buon piatto di pasta, propongono a Loris di tentare con loro la salita al vulcano e senza pensarci troppo la risposta e’ SI! Veramente in questo viaggio l’idea di Loris era di salire l’Aconcagua (montagna più alta del Sudamerica di mt. 6.962) ma visto lo spropositato aumento del permesso di salita che da circa 300 dollari e’ passato  a 1.000 dollari (???!!!)  ha deciso di NON FARLO - ecco quindi un’occasione per salire un 6.000 in invernale poco frequentato.
Ma ecco che vi raccontiamo le nostre avventure giorno per giorno.
Mercoledì 3 settembre
Ritrovo a “Las Grutas” frontiera argentina a quota 4.000mt di altitudine, verso il bellissimo “paso San Francisco” che porta in Cile, e poi trasferimento con la Toyota  al campo base a quota 4.600mt.
Loris purtroppo si sta ammalando con mal di gola ed influenza e quindi subito medicine per risistemarlo.
Giovedì 4 settembre
Bella giornata di sole ma molto ventosa… sarà il vento che deciderà la buona riuscita della salita in vetta. Carmen, Cristina e Nico salgono con materiale e cibo fino a quota 5.200mt mentre Loris rimane a riposo.

Venerdì 5 settembre
Anche oggi molto ventoso. Loris sale con materiale fino a quota 5.500mt, Carmen rimane a campo base mentre Nico e Cristina salgono con la tenda a quota 5.200mt. Al rientro verso il campo base Loris viene scaraventato a terra da una raffica di vento: col re non si scherza proprio!
Sabato 6  settembre
Oggi tutti fermi per forte vento.
Domenica 7  settembre
Saliti tutti e 4 a quota 5.691mt dove viene allestito il campo 1 per l’attacco alla vetta, fortunatamente oggi il vento ci da tregua permettendoci cosi di piazzare la tenda egregiamente ossia legata a pietrone per far si che non voli via. Per un miglior acclimatamento l’ideale sarebbe riposarsi qua un giorno intero ma le previsioni meteo dicono che domani e’ l’ultimo giorno meno ventoso e quindi si decide di tentare la punta. 
Lunedì 8  settembre
Carmen rimane al campo 1 felice per la quota raggiunta di  5.691mt,
mentre gli altri 3 iniziano la salita verso le 5.30 che si fa subito difficile perché molto ripidi i primi 600mt; Cristina a quota 5.900mt decide di rinunciare e rientra al campo 1 mentre Loris e Nico proseguono lentamente con difficoltà. Dopo circa 7,5ore di cammino e col vento che si fa sentire alle ore 13.00 raggiungono la vetta del vulcano “Inca Huasi” a quota 6.638mt con grande felicità di entrambi;
qualche foto ricordo
e subito inizio della discesa perché  il vento e’ sempre più forte. Arrivo al campo 1 verso le 17
e subito in tenda nei sacchi a pelo, il vento sembra strappare tutto e continuerà cosi fino all’indomani al rientro al campo base.
Martedi  9  settembre
Dopo una notte in bianco, con la sensazione di essere dentro ad una lavatrice con centrifuga,  ai primi raggi del sole iniziano le complicate operazioni di smontaggio della tenda (ci vorranno ben 3 ore) accompagnati da un fortissimo vento che sembra proprio voglia strappare tutto (infatti romperà la tenda di Nico rendendola inutilizzabile). Anche la discesa,  che senza vento sarebbe una bella e panoramica passeggiata, si rivela molto dura ed e’ una continua lotta  per rimanere in piedi coi nostri pesanti zaini.

Finalmente alla sera siamo al rifugio di  “Las Grutas” a quota 4.000mt vicino al caminetto scoppiettante a mangiare polenta e salsiccia cucinata da Nico ed a brindare con una buona birra la nostra  avventura conclusasi per il meglio e alla nostra nuova e bella amicizia.

Ed ora un meritato riposo alle terme di Fiambala’.