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il ns Capitano |
Hola Amigos,
viaggio last minute
- venerdi 31 gennaio 2014 ora locale 18.10 sulla nave rompighiaccio russa “Akademic
Ioffe” (ora convertita per spedizioni in Artide ed in Antartide) lasciamo
Ushuaia navigando lungo il canale di Beagle
con acque tranquille: speriamo sia di buon auspicio! L’equipaggio ed il
suo comandante sono russi (41 personale russo compreso cucina, camere e sala) mentre
lo staff amministrativo e tecnico (20 persone) e’ composto da ragazzi laureati
della Nuova Zelanda, Portogallo, Inghilterra, Australia, Canada e Stati Uniti;
siamo in 95 passeggeri provenienti da tutto il mondo, ma solo noi italiani e si
parla unicamente inglese.
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si parte |
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felici |
Lo staff e’ molto
brillante ed attivo e le giornate sono bene organizzate: nei trasferimenti
siamo impegnati in interessanti conferenze (2 al mattino e 2 al pomeriggio
ognuna massimo di 40minuti) sull’Antartide in generale, mentre alla sera ci
sono le proiezioni di filmati e chiacchierate sui grandi esploratori antartici
che partivano per viaggi fino ad allora sconosciuti. Pensate che a bordo
abbiamo perfino lo storico “Huw Lewis Jones”
(nipote d’arte) inglese gran
conoscitore della storia di tutti i tempi che ogni volta che presiede la
conferenza ci cattura tutti quanti con i suoi racconti; e’ un grande ammiratore
di Sir Ernest Shackleton.
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in mare verso le Falkland |
Importante anche
l’osservazione della fauna marina con l’ornitologo
Dick che spesso ci
permettera’ di vedere in mare nuove specie di uccelli marini e cetacei e gli
portivi hanno a disposizione una palestra,
piscina con acqua fresca di mare ed una sauna.
L’attivita’ pero’ piu’ apprezzata e’ senza
dubbio lo sbarco a terra che faremo nelle varie isole e nella Peninsula
Antartica, si scende a terra con i gommoni chiamati “zodiaco”, su ognuno
massimo 12 persone, tempo permettendo perche’ il vento spesso impedisce
l’escursione.
Isole FALKLAND
“Isola di West Point”
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alle Isole Falkland |
Questa isola e’
abitata unicamente da 2 persone (una coppia lei
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albatros col cucciolo |
austriaca e lui tedesco che
hanno vissuto per 32 anni su una barca a vela ed ora si sono stabiliti qua
dallo scorso anno) e qua nidificano i pinguini salta rocce e gli albatros. Dopo
breve camminata raggiungiamo il promontorio dove con sorpresa vediamo che le
due specie nidificano assieme e vivono serenamente uno con l’altro ora ciascuno
coi propri cuccioli.
“Stanley capitale delle Isole Falkland”
Visitiamo col sole
la capitale e la baia di “Gipsy Cove”, quest’ultima un
piccolo paradiso con spiagge di sabbia
bianca e mare cristallino dove nidificano alcuni pinguini di magellano ed
uccelli marini (tra i quali una specie di cormorani): paesaggi da mozzafiato; impossibile
uscire dai percorsi segnati perche’ ci sono ancora zone minate della guerra del
1982 tra l’Inghilterra e l’Argentina. Quest’ultima continua a reclamare la sua
sovranita’ sulle isole ma noi
mettendoci piede abbiamo avuto subito la
sensazione di essere in Inghilterra: qua tutto sa di inglese dal paesaggio, alle
case, alle macchine ed alle persone. Nel 2013 e’ stato fatto il referendum per
sapere la popolazione di circa 3.000 abitanti di chi voleva far parte e con il
92percento dei votanti ha vinto l’Inghilterra col 99,80percento dei voti a
favore: i dati parlano da soli. Abbiamo visitato il piccolo museo ricco di
storia e semplicemente passeggiato per le vie della tranquilla cittadina.
In
queste isole si possono vedere anche diverse carcasse di grandi velieri un
tempo dominatori dei mari ed e’ curioso come siano ancora eleganti anche se
ormai tutti arrugginiti.
La meravigliosa baia di "Gipsy cove"
Isola South Georgia
“Stromness”
Dopo 2 giorni e
mezzo di mare, con la scorsa notte parecchio agitata, raggiungiamo in mattinata
l’isola portandoci alla baia di Stromness con la sua stazione baleniera (ormai
fortunatamente in disuso) dove venivano
uccise le balene per produrre pelli ed olio e famosa per essere stata raggiunta
dal grande Capitano Sir Ernest Shackleton durante il naufragio dell’Endurance.
L’entrata nella baia e’ stata veramente magica dove siamo stati accolti da
montagne innevate, con clima decisamente invernale, e sensazione di terra
selvaggia abitata unicamente da fauna marina che coi suoi ululati (le foche)
rendeva
tutto piu’ incantato. Purtroppo non siamo riusciti a sbarcare perche’
dopo pochi minuti dall’inizio dello sbarco si e’ alzato un forte vento che ha rovesciato
uno
zodiaco con sopra 2 ragazzi dello staff catapultandoli in acqua; soccorsi veloci ed i malcapitati portati subito
in nave spogliati, riscaldati con montagne di coperte, borse di acqua calda e
massaggi sul corpo.
Ma per i piu’
appassionati ricordiamo una delle maggiori imprese delle esplorazioni polari:
nel 1916 un banco di ghiaccio nel mare di Weddel affondo’ la nave “Endurance”
dell’esploratore inglese Sir Ernest Shackleton; l’equipaggio visse per 5 mesi
sulla banchisa poi raggiunse l’isola Elephant su scialuppe aperte e qua la
coraggiosa decisione del capitano di affrontare un viaggio di 1.300km su una
scialuppa con 5 dei suoi uomini verso la South Georgia. Sbarcati su una parte
disabitata dell’isola per 36 ore percorsero ghiacciai, monti e scogliere
arrivando alla stazione sopra citata di Stromness per poi raggiungere in
agosto, dopo 3 tentativi falliti, il resto dell’equipaggio miracolosamente sopravissuto
alla fame.
“Baia di Grytviken”
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baleniera |
Questa baia e’ nota
per essere la piu’ antica stazione di caccia alle balene (fondata nel
1904) ed oggi rimangono alcuni resti delle strutture con anche una
bella chiesa del 1913 ancor oggi in uso; infatti qua abitano tutto l’anno 4
coraggiose persone che gestiscono anche il piccolo ma interessante museo. Tra i
secoli XIX e XX ci fu il boom della caccia alle balene perche’ il loro grasso
veniva convertito in olio utilizzato per le lampade mentre i fanoni (lamine
presenti al posto dei denti in alcune balene) venivano utilizzati per la
costruzione di aste per i parasoli, per irrigidire alcune parti dei corpetti
per le dame e fruste per i carretti; nelle prime decadi del 1900 (anni del
boom) vennero uccise piu’ di 50.000 balene
ogni anno. Attualmente la caccia ai cetacei e’ vietata per scopi commerciali ed
e’ solo ammessa per la ricerca e per la sussistenza di poche popolazioni
indigene, ma come ben si sa alcune
Nazioni continuano a cacciare e il tema balene e’ ancora oggetto di accese
discussioni.
“Baia di Salisbury”
Sbarco nella bella
baia contornata da ghiacciai dove ci aspettano 250.000 pinguini reali,
spettacolo indimenticabile da farmi scendere qualche lacrima per la forte
emozione. Tantissimi pinguini uno vicino all’altro coi loro colori vivi
giallo/arancio, coi cuccioli pelosi di
colore marrone di circa 1 anno ed i piu’ piccoli appena nati da qualche
settimana ed un frastuono fortissimo provocato dai loro richiami per
riconoscersi, che sembra quasi creare una vibrazione sotto i nostri piedi; toccante
questo spettacolo della natura davanti ai nostri occhi che ci obbliga a
sederci, ammirare ed ascoltare in
silenzio questa favolosa sinfonia di suoni.
Ci sembra strano lasciarli alla
nostra partenza, loro rimarranno qua tutto l’anno anche d’inverno con
climi rigidi e con poco cibo a proteggere i piu’ giovani che non sanno
forse ancora la dura vita che li aspetta.
Isole Orkney
“Base scientifica argentina Orcadas”
Evviva, passati i
60gradi sud di latitudine vediamo i primi iceberg in mare, IMPRESSIONANTI masse
di ghiaccio di varie dimensioni, colori e forme
che viaggiano alla deriva ed i piu’ vecchi sono colorati di un azzurro
brillante da incantarti, sono davvero belli! Incredibile il fatto che la parte
di ghiaccio che galleggia fuori dall’acqua non e’ che il 10percento della massa
totale ed il 90percento quindi rimane nascosto nel mare. La temperatura ora e’
circa di 0 gradi, nevica e sembra proprio di essere in inverno ma qua siamo
ancora in estate (glaciale!). Oggi abbiamo visitato la base scientifica
argentina nata nel 1904
sull’isola “Laurel”, un isolotto alquanto inospitale e
remoto; ci sono dalle 11 alle 17 persone
volontarie, tra militari, guardiaparco, dottore e scienziati, che rimangono qua
per 1 anno ad eseguire studi sull’ambiente, sismologia,
fauna e meteorologia; in questi giorni e’
arrivata la nave e c’e’ il cambio di guardia quindi il gruppo nuovo arrivato ed
il vecchio che sta per partire. La vita qua e’
dura e con la meteo non si scherza proprio: le
giornate di sole sono in media 15 all’anno e prevalentemente c’e’ vento.
in inverno la baia gela diventando un’enorme
pista ghiacciata inaccessibile alle navi.
Primo incontro coi pinguini “chinstrap” e “adelia” di taglia molto piu’
piccola dei pinguini reali ed adatti a vivere in habitat piu’ freddi, approdano a terra unicamente per
nidificare e poi per il resto dell’anno vivono in acqua; ne incontreremo poi
parecchi in mezzo al mare a nuotare od alloggiati su pezzi di ghiaccio viaggianti.
e poi ancora iceberg
Isole South Shetland
“Baia di Half moon”
Isola a forma di
mezza luna abitata da diverse specie di foche, una colonia di pinguini “chinstrap” e solo da 1
pinguino “macaroni” da noi
soprannominato il pioniere perche’ pare sia qua per sondare il terreno per una
prossima migrazione di alcuni di loro dalla lontana isola South Georgia; l’occhio esperto del
nostro naturalista Dick lo ha subito
identificato in mezzo alla colonia, anche perche’ era in piedi su una roccia
piu’ alta di tutti e riconoscibile per la sua crestina gialla che noi vedremo
solo attraverso un potente binocolo. Bella la camminata sul promontorio con
vista panoramica sulla baia.
Sempre da la precedenza ai pinguini
Peninsula Antartica
Iniziamo ad
incontrare sulla nostra rotta il primo
“pack”, distesa di ghiaccio misto ad acqua in mare, che la
nave prontamente frantuma per poter proseguire; per noi grande emozione
perche’ finalmente lo vediamo dal
vero dopo averlo temuto nelle letture dei
grandi esploratori;
nonostante tutte le tecnologie moderne per la sicurezza in
mare, vediamo ancora il capitano
binocolare per farsi strada tra il ghiaccio.
Il mare brulica di
vita che e’ alla continua ricerca di cibo: balene, foche, delfini, uccelli
marini e perfino i pinguini che con stupore abbiamo visto essere abili e veloci
nuotatori.
Primo sbarco nella
baia di “Brown Bluff” un paesaggio vulcanico con severe montagne innevate e
ghiacciai che si gettano direttamente in mare, qua abbiamo visto le colonie dei
pinguini:
pinguini “gentoo”
e pinguini “adelia”
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col prete in gonnella |
Nel pomeriggio
abbiamo visitato la base argentina “Esperanza Station” che e’ l’unica in
Antartide ad ospitare anche alcune famiglie ed ad avere quindi una scuola, in
totale le persone che vi abitano per 1 anno sono circa 50 e vi e’ anche una
cappella con tanto di prete (di origini italiane) in gonnella (molto
originale).
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sullo zodiaco |
A “Wilhelmina Bay”,
una baia contornata da montagne e ghiacciai ed in
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la ns nave |
mare iceberg colorati, con lo
zodiaco gironzoliamo per ammirare le bellezze naturali; bei colori e gran
silenzio. Tante balene curiose che ci seguono, foche che sonnecchiano sugli
iceberg ed attivi pinguini che incredibilmente riescono a saltare diversi metri
per salire dall’acqua sulle grandi masse di ghiaccio; i pinguini sono anche dei
gran scalatori perche’ dal mare salgono sui ripidi pendii delle montagne per
raggiungere i loro nidi ed il tutto senza i ramponi.
Raggiungiamo il
nostro punto piu’ a sud della Penisola a ”Neko Harbour” - WP: S64 50.717 W62 32.841 – sotto una fitta
nevicata (di sole qua non se ne parla) che pur essendo magnifica ci impedisce
di ammirare i ghiacciai vicini che con gran frastuono si gettano nel mare
antartico.
e ancora iceberg
tutto bianco e blu
paesaggio antartico
Da qua si inizia a
risalire passando per il temuto passaggio di “Drake” che con noi sara’
clemente, oltrepassiamo anche “Capo Horn”, conosciuto per i suoi forti venti e
correnti marine, e al mattino del 18 febbraio raggiungiamo la cittadina di
Ushuaia.
Gran viaggio
inaspettato di 5.700km attraverso i mari del sud, indimenticabile per la sua bellezza ed ora il
nostro viaggio continua.. con nuova meta verso l’Artico.